Apprendiamo dalla stampa l’ennesimo caso di violenza di genere, l’ennesimo caso che crea rabbia tra di noi.
Da troppo tempo vediamo come all’interno della nostra società questo tema sia quanto mai centrale: nel 2024 sono state 104 le vittime di femminicidio.
Nonostante tutto ciò, vediamo come il Governo Meloni stia scegliendo di non esporsi su un tema tanto importante, quando invece sarebbe quanto mai necessario un intervento da parte del governo.
Ed in particolare, è indispensabile come scuole ed università , a partire dalle nostre, comincino ad attivarsi e ad assumere quel ruolo di trasformazione sociale che gli spetta.
È quanto mai necessario che si creino spazi sicuri vogliamo l’apertura di sportelli antiviolenza all’interno delle nostre scuole, oltre che iniziative volte a tutelare tutte le soggettività che attraversano gli spazi delle nostre strutture, promuovendo ed implementando i servizi già esistenti nella nostra università.
È essenziale, per un vero e proprio cambiamento, che vengano promosse iniziative di educazione sessuo-affettiva per tutta la comunità delle nostre scuole ed università.
«Da tempo chiediamo al Ministro Valditara l’attivazione di un progetto di educazione sessuo-affettiva» spiega la Rete degli Studenti Medi di Viterbo. «Quello che abbiamo ricevuto è un progetto raffazzonato, privo di alcuna utilità e mai partito realmente all’interno delle scuole»
«Come Unione degli Universitari tempo fa abbiamo lanciato un’indagine che ha fatto emergere come le università del nostro paese non sono sicure» spiega il sindacato studentesco PerCorso «Assente qualsiasi iniziativa da parte della Ministra Bernini, alla quale chiediamo risposte».
«Il valore del consenso dovrebbe essere trasmesso con grande sforzo dall’educazione primaria fino all’istruzione universitaria» afferma il TusciaPride. «Occorre insegnare in modo fermo che no vuol dire no e che costringere un’altra persona a subire pratiche a cui non ha prestato il proprio espresso consenso vuol dire sempre fare violenza e ledere in modo grave la dignità umana della persona».
Serve decostruire la cultura patriarcale fortemente radicata all’interno del nostro paese, attraverso pratiche per le quali scuole ed università devono assumere un ruolo centrale. L’università e le scuole devono avere un ruolo nel territorio e, proprio per questo motivo, devono interrogarsi su come intervenire e dare gli strumenti affinché la società tutta ed, in particolare,Viterbo sia vivibile per chiunque.
Rete degli Studenti Medi di Viterbo, PerCorso – Il Sindacato Studentesco, il TusciaPride