Cos’è la rappresentanza, quali sono i suoi livelli e qual è l’utilità.

Scopri la Guida alla Rappresentanza della Rete degli Studenti Medi del Lazio

La rappresentanza studentesca è uno dei principali strumenti che le studentesse e gli studenti hanno per poter incidere attivamente all’interno del contesto scolastico.

È proprio grazie alle figure dei rappresentanti, infatti, che le studentesse e gli studenti hanno la possibilità di riportare le proprie idee, bisogni e istanze, all’interno degli organi collegiali che gestiscono la vita della scuola.

All’interno di questa guida troverai tutte le informazioni che ti saranno utili: potrai scoprire cos’è la rappresentanza, approfondendone i suoi livelli, potrai conoscere gli organi collegiali che si occupano della gestione della scuola, fino ad arrivare ai consigli e alle strategie utili per diventare rappresentante all’interno della tua scuola.

Gli studenti hanno dei diritti riconosciuti da leggi e normative nazionali. Questi diritti non possono essere messi in discussione da nessuno. Nè dal dirigente scolastico, nè dai professori, ne da qualsiasi altra figura intera o esterna alla scuola.

Cos’è la rappresentanza studentesca

Come abbiamo già anticipato, la rappresentanza studentesca è uno dei principali strumenti che le studentesse e gli studenti hanno per poter incidere attivamente all’interno del contesto scolastico.

Fu grazie ai «decreti delegati» che ebbe inizio una riorganizzazione del sistema scolastico, necessaria a seguito di notevoli cambiamenti culturali e sociali a partire dalla fine degli anni ’60.

Infatti, fu proprio grazie all’attivazione di migliaia di studentesse e studenti che si rese necessaria una diversa impostazione del sistema scolastico, che prevedesse la presenza di processi democratici che consentissero alla comunità scolastica di partecipare all’interno dei processi decisionali.

Ad oggi, il modello di rappresentanza è rimasto di fatto invariato rispetto a come venne inizialmente concepito, ed possiamo ritrovarlo all’interno del «Testo Unico in materia di istruzione» – d.lgs 297/94 e all’interno del «Regolamento recante la disciplina delle iniziative complementari e delle attività integrative nelle istituzioni scolastiche» – DPR 567/96.

Il rappresentante di classe

Forse il più conosciuto tra i vari livelli di rappresentanza, il rappresentante di classe è lo studente eletto a rappresentare i propri compagni all’interno del Consiglio di Classe (CdC), nel Comitato Studentesco e in ogni questione che riguardi la classe.

Come sancito dalla normativa – d.lgs 297/94 – ogni classe può esprimere 2 rappresentanti che hanno diritto di voto all’interno del Consiglio di Classe (tranne per le questioni riguardanti la valutazione).

DI COSA SI OCCUPA?

– Rappresentare in Consiglio di Classe gli interessi, le necessità, le richieste e i pareri della classe: p
er la programmazione e la gestione delle lezioni, delle verifiche e del carico di studio; per la programmazione dei viaggi d’istruzione; per la partecipazione ad attività o progetti come gruppo classe; per qualsiasi questione riguardi gli studenti della classe;

– Convocare e gestire le assemblee di classe;

– Curare il rapporto fra la classe ed i singoli docenti;

– Partecipare al comitato studentesco;

– Curare il rapporto fra i rappresentanti d’Istituto e la classe;


– Curare l’informazione e stimolare la partecipazione alle attività studentesche.

DI COSA NON SI OCCUPA?

– Votare la valutazione finale sua e degli altri studenti.

Il rappresentante di istituto

Il rappresentante di istituto – come sancito dal d.lgs 297/94 – è lo studente eletto a rappresentare tutti gli studenti della scuola all’interno del Consiglio d’Istituto (CdI).

In ogni scuola gli studenti possono eleggere 4 rappresentanti d’istituto (3 nelle scuole con meno di 500 studenti) che hanno diritto di voto in CdI e, pertanto, consentono una vera partecipazione degli studenti alla gestione della scuola.

È proprio in relazione al ruolo del rappresentante di istituto che, da tempo, le organizzazioni studentesche criticano il reale impatto che queste figure sono in grado di avere all’interno del contesto scolastico, in primis a causa di un evidente posizione di minoranza all’interno del Consiglio d’Istituto, dovuto ad un eseguo numero di membri per la componente studentesca.

Proprio per questo motivo, molto spesso le studentesse e gli studenti si dotano di strumenti alternativi di mobilitazione, che gli consentono di portare avanti le proprie lotte ed ottenere le proprie richieste.

Con mobilitazioni si intendono tutte quelle pratiche che prevedono la partecipazione attiva degli studenti a una causa comune e servono per portare avanti una contrattazione con il soggetto a cui si hanno richieste da porre.
Hanno l’obiettivo, tendenzialmente, di attirare l’attenzione dei media o del soggetto al quale si rivolge la mobilitazione.

DI COSA SI OCCUPA?

– Rappresentare interessi, necessità e richieste degli studenti;


– Tenere informati e consapevoli gli studenti sui propri diritti, sulla gestione e sui problemi della scuola


– Curare il rapporto e la contrattazione con il Dirigente Scolastico;


– Curare il rapporto e la contrattazione con le altre parte della comunità scolastica (docenti, personale, dirigenza ecc.)


– Tutelare i diritti degli studenti (anche attraverso vertenze e proteste)

– Migliorare le condizioni, gli spazi e i servizi studenteschi;
– Convocare e gestire l’Assemblea d’Istituto;
– Convocare e gestire il Comitato Studentesco, creando non solo un collegamento efficiente con le classi, ma anche una partecipazione attiva e democratica a quest’organo.

– Promuovere la partecipazione attiva degli studenti alle attività studentesche e agli spazi di democrazia che abbiamo a scuola (Assemblee, Comitato ecc.)

– Proporre e organizzare iniziative e attività studentesche, come le autogestioni.

DI COSA NON SI OCCUPA?

– Se minorenne non può far parte della Giunta Esecutiva.

Il rappresentante nella consulta provinciale

È lo studente eletto a rappresentare gli studenti della propria scuola nell’organo territoriale di riferimento, cioè la Consulta Provinciale degli Studenti (CPS).

In ogni scuola gli studenti possono eleggere 2 rappresentanti di consulta che hanno diritto a partecipare alle riunioni e alle attività promosse da questo organo, con diritto di voto, per creare un raccordo e un collegamento effettivo tra gli studenti di una stessa provincia e poter realizzare insieme iniziative rivolte agli studeneti del territorio che superino i confini del singolo istituto.