Oggi dopo un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin in molte scuole del Lazio si è fatto un minuto di rumore in ricordo di Giulia.
Non un minuto di silenzio ma di rumore, per esprimere la rabbia che porta una morte ingiusta come quella di Giulia.

“Abbiamo deciso di ricordare così Giulia e tutte le altre donne vittime di femminicidio, non possiamo rimanere in silenzio” dichiara Bianca Piergentili, Coordinatrice della Rete degli Studenti Medi Lazio “Sono anni che chiediamo l’introduzione dell’educazione sessuo affettiva nelle scuole, con esperti e che sia libera da antiabortisti e maschilisti”.

104 è il numero totale dei casi di femminicidi, lesbicidi, transicidi monitorati nel 2024.
Giulia Cecchettin è una delle donne uccise dal proprio partner, una ogni due giorni, in questo paese, diverse per età, ceto, classe, colore della pelle che vengono sempre più invisibilizzate.

La Rete degli Studenti Medi del Lazio aveva mandato una lettera per chiedere di fare un minuto di rumore nelle classi: “Molte scuole della regione hanno risposto positivamente al nostro appello, questo ci fa capire quanto nelle scuole sia necessario parlare di questi temi. Abbiamo scelto di ricordare così le vittime di femminicidio, affinché non ce ne siano più. Ci vogliamo vive e libere” conclude la Coordinatrice della Rete degli Studenti Medi.

Qui trovi il Video del Minuto di Rumore nelle scuole del Lazio ad un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin