
Prevenzione, informazione, sicurezza e diffusione
La campagna Non me lo posso permettere della Rete degli Studenti Medi del Lazio nasce dalla sensazione che, nel nostro paese, stia venendo per lo più ignorato e sottovalutato dalle nostre Istituzioni il tema della sessualità e degli strumenti messi a disposizione dei giovani affinché la si affronti in completa libertà, sicurezza e consapevolezza .
L’obiettivo della campagna è duplice: chiedere, attraverso il confronto con le istituzioni competenti, la messa in campo di una progettualità di iniziative per migliorare concretamente le condizioni della nostra generazione nell’ambito in questione e, allo stesso tempo, legare a questi interventi la costruzione di un modello di società alternativo a quello attuale, con una differente visione sulla questione. Vediamo, infatti come in questi mesi nella politica e nel dibattito pubblico italiano, sul tema delle libertà individuali e su quello dei diritti nell’ambito dell’affettività e della sessualità, si stiano facendo grossi passi indietro: dalle dichiarazioni del ministro Fontana sulle famiglie arcobaleno agli attacchi alla legge 194, dal DDL Pillon alla partecipazione di numerosi capi di stato e politici di destra al Congresso Mondiale delle famiglie che si è tenuto a Verona dal 29 al 31 Marzo e che ha visto la presenza, tra i tanti, anche di Salvini, Fontana, Bussetti, Meloni, Pillon, Zaia e Sboarina.
A questo atteggiamento conservatore, che difende una concezione medievale della sessualità e della famiglia e che si propone di farci fare passi indietro su tutti i temi delle libertà individuali, noi opponiamo un’idea di società nella quale ognuno possa affrontare veramente la sessualità in completa libertà, nel rispetto degli altri, e sicurezza. Servono però numerose misure per assicurare libertà e sicurezza agli studenti e ai giovani della Regione Lazio.
Le nostre richieste:
- Informazione, sensibilizzazione e prevenzione dalle scuole ai territori.
Il primo elemento fondamentale per vivere con tranquillità e sicurezza la propria vita sessuale è quello dell’informazione. Per garantire a tutti gli strumenti per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze indesiderate è, infatti, necessario un grande e costante lavoro di sensibilizzazione e formazione sul tema. L’Italia è, però, uno dei pochi paesi dell’Unione Europea che ancora non prevede al livello nazionale l’insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole superiori di primo e secondo grado. Un’educazione sessuale insufficiente e portata avanti da singoli professori o scuole senza una solida struttura programmatica porta ad un aumento del tasso di gravidanze in età adolescenziale e a un aumento del numero di contagi dell’HIV e di altre malattie sessualmente trasmissibili e ad una diffusa sottovalutazione dei rischi.
- Contraccettivi gratuiti e accessibili nelle scuole per tutti i giovani del Lazio.
Spesso l’utilizzo dei vari tipi di contraccettivi (preservativo, pillola, spirale, ecc) è ostacolato dall’alto costo, dalla difficoltà di reperimento (soprattutto quelli meno “comuni”) oltre che da una diffusa mancanza di consapevolezza della loro utilità e delle modalità d’uso. Per questo si chiede alla Regione Lazio di farsi promotrice della sicurezza dei giovani permettendo a questi l’accesso gratuito ai contraccettivi nei consultori familiari, in farmacia e soprattutto nelle scuole. E’ nelle scuole, infatti, che gli studenti passano la gran parte del loro tempo ed è qui che devono assumere sempre più la consapevolezza dei rischi e delle precauzioni in ambito sessuale.
- No Tampon Tax. Assorbenti e altri beni di prima necessità accessibili gratuitamente e nelle scuole
Oggi gli assorbenti sono tassati con un’imposta al 22% come i beni di lusso. Avere il ciclo non è, però, un lusso né tantomeno una scelta e gli assorbenti non sono un accessorio ma un bene di prima necessità per ogni donna. Chiediamo che la Tampon Tax sia abbassata al 4% ma non solo: gli assorbenti dovrebbero essere distribuiti gratuitamente nelle scuole da un sistema di welfare diverso da quello attuale, che è sempre meno rispondente alle esigenze di salute e sessualità delle donne e dei giovani. E’ necessario superare il taboo legato a questo tema per affrontarlo con serietà e intelligenza.
- Test HIV gratuito per minorenni senza bisogno di consenso dei genitori
Gli studi evidenziano che i contagi da Hiv in età precoce sono sempre più frequenti, ma, nella maggior parte dei casi, le diagnosi sono troppo spesso tardive. Oggi, per accedere ad un test per l’HIV un minorenne ha bisogno del consenso dei propri genitori. Questa misura non solo è inutile ma anche controproducente. Ostacolare in questo modo i giovani entrati in contatto con il virus e che vorrebbero accedere a delle analisi, mette a rischio la loro salute e quella di tutta la comunità. Per questo il test per verificare di essere sieropositivi per l’HIV come per altre malattie sessualmente trasmissibili devono essere sempre gratuiti per tutti e non devono richiedere autorizzazioni o consensi di qualsiasi sorta, a prescindere dall’età del paziente
- Consultori familiari, aborto e obiettori di coscienza
È necessario costruire le condizioni affinché sia garantito a tutti, studenti e non, in modo uniforme, l’accesso ai diritti riconosciuti: dall’aborto, l’accesso ad informazioni e prodotti farmaceutici, analisi e controlli ecc. A questo scopo è fondamentale investire nei consultori familiari che rischiano, oggi, di essere svuotati del proprio ruolo di welfare diffuso a causa drastici tagli e ridimensionamenti a livello nazionale. È necessaria una costante verifica e mappatura del funzionamento dei consultori e della possibilità di accesso reale ad analisi, visite ed esami così da poter intervenire sui casi di specifiche mancanze.
Chiediamo, poi, che il diritto all’aborto, riconosciuto dalla legge 194 del 1978 sia garantito in tutti gli ospedali grazie anche a limitazioni nell’assunzione di professionisti sanitari obiettori di coscienza
Rete degli Studenti Medi Lazio