Mercoledì 19 dicembre alle ore 22, una nostra delegazione, insieme al sindaco Nicola Ottaviani, avrebbe dovuto discutere di politiche giovanili, dalla mobilità, all’aggregazione, per giungere al diritto allo studio, argomento assai sentito dalla nostra organizzazione. Avrebbe, appunto. Il confronto, invece, si è sviluppato attraverso tematiche totalmente differenti, ovvero le vittorie e le conquiste delle ultime due amministrazioni, che non hanno assolutamente avuto un impatto nella vita giovanile di tutti i giorni.
È stato chiesto alla delegazione di parlare in senso pratico, e, quando è stato fatto, le istanze sono state aggirate mediante accuse di “marxismo” e di appoggio al “6 politico”, ritenendo che, attraverso le nostre proposte per le borse di studio solidiamo, volessimo abbattere la meritocrazia. Un incontro che era iniziato con il proposito di essere un dialogo, dunque, si è risolto con un monologo prolungato da parte del sindaco, che, pur essendo disposto ad essere presente in sede di confronto, ha dimostrato di voler ignorare o, quantomeno, aggirare, le proposte giovanili. Nonostante ciò, noi siamo consci del fatto che la praticità, per quanto riguarda la dimensione sociale dei giovani, sta nella vita di ogni giorno, e, non a caso, 880 ragazzi hanno deciso di firmare la nostra petizione, resisi conto delle innumerevoli criticità riscontrate in quest’ambito non da 4, né da 10 anni, ma durante numerose generazioni precedenti alla nostra.
È questo che avremmo voluto spiegare al sindaco, avremmo voluto esplicare qual è il disagio che viviamo ogni giorno e le sue fonti: questo disagio che ci spinge a lasciare questa nostra terra alla fine del nostro percorso scolastico, che potrebbe essere risolto attraverso iniziative e buona volontà, ma, nonostante lo spazio ottenuto, non ci è stata concessa alcuna possibilità di risposta e di proposta. È, dunque, con il proposito di continuare a parlare con i ragazzi e di continuare a proporre le nostre idee, che abbandoniamo il tavolo di confronto con l’amaro in bocca e la consapevolezza che il nostro fascicolo, presentato durante l’incontro, rimarrà a prendere polvere su qualche scrivania o diventi carta per appunti.
Le dichiarazioni del Coordinatore provinciale
“È inaccettabile – dichiara Giacomo Felici, Coordinatore provinciale della Rete degli Studenti Medi di Frosinone – che il sindaco Ottaviani invece di dare risposte nel merito dei temi affrontati nel documento, si sia limitato ad attaccare personalmente gli studenti che hanno composto la delegazione deridendoli e tentando di umiliarli nonostante le 880 firme raccolte per questo incontro. Questo atteggiamento dispotico e antidemocratico é ormai, già da tempo, la prassi del comune per quanto riguarda le politiche studentesche. Questo incontro è stato un ulteriore offesa ad una generazione che a Frosinone non potrà mai trovarsi un futuro.”