Questa mattina presso l’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, si è tenuto un incontro tra lo stesso USR, nella persona della dott.ssa Corsi dirigente dell’Ufficio III dell’USR per il Lazio e noti esponenti del Blocco Studentesco di Roma che hanno accusato l’attuale Consiglio di Presidenza della Consulta Provinciale degli Studenti di Roma e la nostra organizzazione di impedire attivamente lo svolgimento delle elezioni.
“Non c’è nulla di più falso – dichiarano i coordinatori della Rete degli Studenti Medi di Roma e del Lazio, Giacomo Santarelli e Andrea Russo – il Consiglio di Presidenza si è comportato nella maniera più corretta possibile, formulando una valutazione sulla base di elementi oggettivi per cui le proposte formulate dall’Ufficio, la prima di svolgere l’assemblea presso l’Istituto Lombardo Radice all’Anagnina e poi quella di utilizzare dei fondi della stessa Consulta, avrebbero comportato in un primo caso una impossibilità di procedere secondo il regolare ordine dei lavori per i ritardi connessi agli spostamenti di studenti che vengono da tutta la Provincia di Roma e nel secondo una sottrazione di risorse che dovrebbero essere impiegate per delle attività da svolgersi in favore degli studenti di questa Provincia. La convocazione della stessa spetta per Legge all’Ufficio III dell’USR per il Lazio e non al Consiglio di Presidenza, che nonostante ciò si è impegnato fin da subito nell’individuazione di un luogo consono allo svolgimento dei lavori della CPS Roma.”
Continuano i coordinatori – “Chiediamo ora che il Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca faccia chiarezza su quanto accaduto, perché per noi è inaccettabile che degli esponenti di una nota organizzazione apertamente fascista vengano ricevuti da un’Istituzione che rappresenta un Ministero della Repubblica nel territorio del Lazio. Sono anni che denunciamo la presenza di gruppi dichiaratamente fascisti nelle scuole ed è inaccettabile che un’istituzione come l’USR per il Lazio favorisca un dialogo con tali organizzazioni. Inoltre, in tutto ciò il Blocco Studentesco si permette di dichiarare pubblicamente delle falsità e diffamare il nome di studenti, in questo caso consiglieri di presidenza di un’Istituzione come la Consulta Provinciale degli Studenti di Roma, che si stanno impegnando quotidianamente per risolvere una mancanza e una responsabilità dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, che si è dimostrato incapace e immobile di fronte le istanze degli studenti.”